A COSA SERVE UN CATALOGO?
Gli eventi, si sa, sono per loro stessa definizione effimeri. Mesi di organizzazione si consumano nell'arco di pochi giorni per poi far perdere le proprie tracce fino all'appuntamento successivo, a mesi se non anni di distanza. In questo balletto ciclico proiettato perpetuamente verso il futuro è facile dimenticare ciò che è stato nel passato.
Ogni mostra, evento, festival cerca dunque di condensare le tracce del proprio passaggio in un catalogo che ne preservi la memoria a distanza di tempo. Un prezioso "diario di viaggio" attraverso il quale risalire al percorso compiuto da un film, comprendere la sensibilità cinematografica e le tendenze di un dato momento storico, ricostruire le scelte compiute da un festival nel corso degli anni.
Per questo motivo a partire dal 2018 l'AFIC ha deciso di iniziare un lavoro di raccolta dei cataloghi dei festival associati realizzando il più vasto archivio di settore. Obiettivo: creare uno strumento pubblico e utile per la memoria, la ricerca e la divulgazione della storia del cinema e degli eventi di cinema.
Attualmente sono stati raccolti oltre 360 cataloghi digitali di festival, il più vecchio dei quali risale al 2005.