A colloquio con
Rocco Calandriello
Direttore Artistico del Lucania Film Festival
1. Ciao Rocco, come è iniziata l’avventura del Lucania Film Festival? E, prima ancora, quando è nata la tua passione per cinema?
L’avventura, ancora non finita, parte nel secolo scorso, nel 1999. Un gruppo di giovani universitari lucani, convinti e determinati a cambiare il mondo, decidono di fare del loro sud una “babilonia” di visioni e culture per rilanciare le proprie, riscattando con orgoglio un meridione possibile dove poter costruire (o trovare) un lavoro, un progetto di vita. Il festival di cinema diventa lo strumento perfetto per “chiamare” il mondo nelle proprie piazze, nelle proprie strade; portare le storie universali e veicolare le nostre proprie ambizioni per mischiarle ai sogni. Il LFF non nasce subito come “progetto cinematografico” ma come mezzo/leva sociale ed economica di un territorio, quello lucano, appunto, e in particolar modo la comunità di Pisticci e Matera. La passione per il Cinema? Iran, Iran, Iran e la sua capacità di farci ricordare che neo-realismo non morirà mai.
2. Quest’anno il festival diventa “maggiorenne” (traguardo condiviso con lo ShorTS International Film Festival di Trieste). Secondo te, a livello di organizzazione di un evento, qual è stato il maggior cambiamento in questi 18 anni?
Il maggior cambiamento è accaduto dentro di noi! Il LFF è il nostro impegno di lavoro. Ora siamo dentro quel sogno che avevamo immaginato. Non sempre è idilliaco ma l’abbiamo voluto noi; è al centro della nostra quotidianità con le sue difficoltà amministrative, finanziarie. L’assetto organizzativo negli ultimi due anni ha subito un piccolo “trauma”: il cambio di location. Dall’incantevole main stage del centro storico di Pisticci al centro TILT, nella frazione di Marconia. Un cambio che ha reciso alcuni cordoni ombelicali “affettivi” ma ha anche generato nuove possibilità e rinnovi di visioni e investimenti. Ora siamo molto orientati alla formazione e alle micro-produzioni, il LFF diventerà un piccolo Movie Village permanente!
3. Come viene percepito e vissuto il festival dalla gente di Pisticci? È mutata la risposta del pubblico nel corso degli anni?
Fino alla 16a edizione il LFF ha avuto luogo nel centro storico di Pisticci. Anni di intreccio continuo con la comunità e il suo vicinato (non sempre amicale!). La location ha sempre generato grandi atmosfere nella nostra creatura. Una magia unica, intensa, armonica tra persone, luoghi, cose e storie. Il Cinema era a casa, nelle case, sui balconi, nelle piante di basilico, negli occhi dei bambini. Poi, uno shock. Cambio di location: problemi di accessibilità, agibilità, piani di evacuazione non possibili e il LFF non può più “permettersi” il centro storico. Il suo pubblico era troppo numeroso per poter restare lì.
Le istituzioni, diciamolo, hanno fatto poco, anzi, quasi nulla, per rendere quel progetto un riscatto di comunità. In 16 anni, per le problematiche strutturali, non siamo stati capaci di forgiare nessuno nella stanza dei bottoni della cittadina di Pisticci. A tutto questo, poi, la fuoriuscita di un pilastro importante dall’organizzazione aggrava il momento, mettendo a dura prova il mantenimento della struttura “emotiva” del team. Il LFF viene accolto nello spazio creativo di TILT. Location spaziosa, attrezzata ma senza “fascino” per il grande pubblico.
Cambio che mette a dura prova tutti. Risultato? La comunità ci punisce e boicotta. La comunità, però, non si informa e per istinto, o armata da cattivi maestri, ci rendi orfani. Strazio e rammarico infinito per tutti noi. Il pubblico degli addetti ai lavori, invece, apprezza il coraggio del rinnovamento e TILT diventa subito una fucina per creare una cittadella del CINEMA con grandi prospettive, anche nel solco di Matera 2019. Nasce il CineCampus, il CineCamping e due tensostrutture cinematografiche con un anfiteatro da 1.200 posti! Il pubblico lo educhiamo e avviciniamo con tantissime attività, soprattutto nei mesi antecedenti al festival (percorsi in-formativi per i giurati, percorsi di cinema).
4. 14 cortometraggi, 18 corti animati, 8 corti documentari, 4 lungometraggi, 5 opere italiane: quanto è stato complesso e articolato il lavoro di selezione di quest’anno?
Circa 4.000 film ricevuti. Il comitato di pre-selezione, composto da quattro persone, è stato messo a dura prova. Il LFF da anni riceve sempre più film di qualità, motivo per cui il lavoro di pre-selezione è diventato davvero molto difficile e “faticoso”. Il digitale, oggi, ti consente di poter pianificare il piano delle visioni delle opere, di poter condividere i file con i selezionatori sparsi in ogni dove e visionarli a qualsiasi ora! Poter condividere online documenti, perplessità e note critiche. Fino al 2003 abbiamo lavorato prima con le VHS, poi con le Beta e infine mini DV. Quando i postini di Pisticci ci recapitavano i pacchi contenenti supporti provenienti dalla Mongolia, dalla Patagonia o dalla Siberia era davvero un’emozione incredibile. I pacchi portavano con sé gli odori del luogo di partenza e di tutti posti da cui erano transitati! Era una festa (abbiamo generato la fantasia di molti collezionisti di francobolli). Oggi tutto questo non c’è più ma ci sono aspetti ugualmente suggestivi!
La complessità della scelta delle opere è misurata dal filtro etico, poetico, estetico, tecnico-artistico che contraddistingue il “nostro” comitato di preselezione, come accade per tutti i Festival. Ogni kermesse hai i propri codici e la propria sensibilità come strumenti per scovare e trovare frequenze socio-politiche, storiche e di valore che siano in sintonia. Una volta scelte le opere diventano “tue”, pronte per essere donate come perle al pubblico. Storie universali che colgono i minimi, i margini degli animi, dei micro-mondi e delle micro-fisiche di ognuno, anche di quelli che leggeranno questa dichiarazione.
5. Qualche novità che puoi anticiparci in esclusiva su questa diciottesima edizione?
Abbiamo puntato a soddisfare altre tipologie di pubblico che con “affetto” e costanza hanno frequentato il LFF. La programmazione è trasversale, gli ospiti “no”. Giancarlo Giannini per il grande pubblico, Margherita Buy per un pubblico un po’ più “raffinato” e Mohsen MakhMalbaf per gli addetti ai lavori. Le novità logistiche invece sono il CineCamping per chi vorrà vivere il festival e fare micro-produzione cinematografica e LFF-in-tenda per camperisti, escursionisti o per tutti coloro che vorranno vivere un’esperienza full nella stessa area del festival e a due passi dal mare di Pisticci, con le sue spiagge d’oro, e da Matera (CineTour). Poi, la Basilicata, cosi, è davvero ghiotta! Vi aspettiamo numerosi. Ah dimenticavo, abbiamo anche il CineBar, con menu ancorati ai film girati in Basilicata… TANTI!
6. #stageinrete: quanto può essere importante per un ragazzo, secondo te, svolgere un’esperienza di stage formativo presso un festival di cinema? Come organizzate la selezione e il lavoro degli stagisti al Lucania Film Festival?
#stageinrete è uno strumento utile per festival e giovani. L’elenco dei benefici è infinito. Le adesioni devono però poter arrivare mesi e mesi prima per poter trarre il meglio dai profili dei candidati e dare loro il massimo dell’esperienza. Rischiamo di chiamare ragazzi/e per proporre loro lavori manuali e marginali. Servono micro-residenze per far metabolizzare fasi, iter, modelli, modus. Possiamo lavorarci per il 2017/2018.
7. Per finire: una domanda che nessuno ti ha mai fatto e a cui avresti sempre voluto rispondere!
Cosa succederà al Lucania Film Festival fra 50 anni? Succederà che io me lo perderò. Approfittatetene ora anche voi. E comunque, se davvero ci aspettiamo che accada qualcosa nel cinema, accadrà nei nostri piccoli grandi festival… FIDATEVI.
intervista a cura di Francesco Bonerba
Rocco Calandriello | Classe 1973. aurea in Economia. Specializzato in Marketing Urbano. Esperto di management culturale. Fondatore e direzione artistica del LFF dal 1999. Dirige il centro regionale per la Creatività – TILT – a Marconia di Pisticci in cui nacce la Movie Town (Campus, laboratori, sale). Membro regionale dell’osservatorio sul cinema in Basilicata. Project leader per Terra – Matera 2019.