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ASSOCIAZIONE FESTIVAL ITALIANI DI CINEMA

Intervista a Ginevra Emanuele | Biografilm Festival

A colloquio con...

Ginevra Emanuele

Responsabile dei fotografi per reportistica e photocall della 13a edizione del Biografilm Festival

1. Ciao Ginevra! Quella con il Biografilm è stata la tua seconda esperienza con un festival di cinema. Come ti sei avvicinata a questo ambito?

Quando frequentavo il DAMS di Roma Tre ho avuto l’occasione di seguire il corso di Processo Produttivo di uno Spettacolo del professore Lucio Argano, dove ho scoperto cosa c’è dietro le quinte della creazione di uno spettacolo dal vivo o di un festival ( sia musicale che cinematografico). Da lì ho cominciato a frequentare cono costanza i festival di Roma, analizzandoli con occhio più tecnico: non mi limitavo a rimanere affascinata dagli ospiti, dalle performance o dai film in sala, ma rimanevo colpita anche dagli aspetti più nascosti che costituivano l’impalcatura del festival stesso. A 22 anni mi sono trasferita a Bologna per frequentare la magistrale CITEM e in questi anni, grazie all’università, ho avuto modo di fare altre esperienze tra cui il Festival del Cinema di Venezia e il Biografilm.

2. Da studentessa del DAMS, quanto profondo credi che sia il gap tra la preparazione universitaria e il mondo del lavoro nell’ambito degli eventi culturali? In che modo, secondo te, andrebbe colmato?

Il DAMS, ma in generale il sistema universitario italiano, si basa principalmente su un approccio teorico alla materia. Per questo motivo, una volta arrivata alla magistrale, non ho esitato ad accettare al volo le occasioni di fare pratica sul campo che mi venivano proposte e di sostituire due esami con un tirocinio curriculare. Credo sia fondamentale uscire dall’università già con un’idea di come ciò che hai studiato si traduca nel mondo del lavoro, per non arrivare a un primo incarico totalmente spaesati e impreparati.

3. Quest’anno ti sei occupata di coordinare i fotografi e il materiale fotografico del Biografilm, conclusosi pochi giorni fa. A caldo: com’è stata quest’esperienza?

Come direbbero a casa mia, “… che sfacchinata”! Ci sono state giornate molto intense che mi hanno portato a non avere più energie a fine serata. È stata comunque un’esperienza molto divertente, lo staff del Biografilm ha creato un’atmosfera poco pesante e piacevole. Ma devo ringraziare anche gli altri tirocinanti con cui abbiamo stretto un rapporto di amicizia in poco tempo, e con cui mi sono divertita dentro e fuori dal festival, ma soprattutto il mio team di fotografi molto ma molto pazienti che ha saputo risolvere tutti gli imprevisti più assurdi!

4. In che modo, secondo te, la comunicazione per immagini può contribuire al successo di un festival?

Credo che nella promozione di un festival le immagini siano il primo elemento che salta all’occhio di chi vuole saperne di più sull’evento: sono lo strumento più efficace per documentare un festival, e il suo effetto è decisamente più immediato. Soprattutto quando un buon fotografo è in grado di catturare momenti e sensazioni a cui sul momento non viene data troppa attenzione.

5. Il momento durante l’organizzazione del festival in cui ti sei più diverta e quello in cui avresti voluto… essere altrove!

Il momento in cui mi sono più divertita è stato sicuramente il Gala di inaugurazione del Festival: per quell’occasione tutti i fotografi erano all’azione tra Photocall e ospiti in sala ed è stata la prima esperienza sul campo in cui mi sono trovata a doverli gestire, c’era tanta gente e noi tirocinanti eravamo in tiro per l’occasione. Avrei preferito essere altrove quando abbiamo dovuto rincorrere Pierce Brosnan per una foto ufficiale, quando invece non voleva essere fotografato: Pierce, mi rivolgo a te, perché non volevi concederci neanche una foto quando sei così bello anche con i capelli un po’ grigi?!

6. Festival di cinema & stage: è un’esperienza che ti è servita e che consiglieresti ad altri ragazzi?

Assolutamente! Lo stage permette di accrescere le proprie conoscenze e di testare sul campo ciò che si è studiato, e non è da sottovalutare anche il fatto che si tratti di un’occasione per allargare i propri contatti.

7. Sogni e desideri per il tuo futuro prossimo.

La domanda “cosa vorrai fare nel futuro?” mi ha sempre un po’ spaventato, sono una persona che tende a concentrarsi più sul presente e a ragionare meno su ciò che sarà. Intanto penso a finire gli studi, con la speranza di riuscire a continuare la mia esperienza nell’ambito dei festival, senza pormi alcun limite di luogo, lingua o tipologia.

intervista a cura di Francesco Bonerba


Ginevra Emanuele | Nata a Roma, classe 1993, ho frequentato il Liceo Scientifico e mi sono laureata nel 2015 al DAMS di Roma Tre. Vivo da due anni a Bologna, diffondendo il verbo dei bucatini all’amatriciana nella patria dei tortellini. Sono al secondo anno della magistrale CITEM (Cinema, Televisione e Produzione Multimediale) e coltivo la mia passione per i festival. Amo il cinema, la fotografia e quando posso spendo tutti i miei soldi in concerti. Amo un po’ meno Pierce Brosnan quando non si fa fotografare.

 

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